LE IMMAGINI PER DIRLO: PENSIERI SEDICENNI IN QUARANTENA

In un liceo artistico, una semplice richiesta di didattica a distanza: “Collage e carta da giornale: prendendo spunto dai documenti allegati realizza una figura umana con il collage”, proposta dalla docente di discipline pittoriche, è diventata spunto per scatenare una moltitudine di immagini che, dal corpo, hanno invaso lo spazio dei vissuti del quotidiano, in questo momento di forzato isolamento nelle proprie abitazioni.

La creazione di figure con frammenti di carta diviene veicolo dell’immaginario complesso di adolescenti che esplorano così il loro mondo interiore, e la realtà che li circonda, affamati di risposte.

I lavori realizzati possono essere ricondotti a tre approcci, pur avendo motivi comuni e trasversali di riflessione:

A. IDENTITA’ IN FORMAZIONE

B. VITA E SCIENZA

C. FRAMMENTI D’ARTE NARRANO

A. IDENTITA’ IN FORMAZIONE

A1. PEZZETTI DI IDENTITA’

La riflessione sul corpo diventa strumento per indagare la propria adolescenza e guardare al passaggio verso la maturità, vissuto con preoccupazione e disorientamento.

Due figure richiamano la spensieratezza dell’esser ragazza, la percezione di una sensibilità profonda nel terzo occhio sulla fronte del viso più infantile; poi modelli di donne mature, eleganti, sicure, ma anche distanti ed inquietanti (la donna che ride, dalle quattro braccia); prende forma anche un volto femminile/maschile, che adombra consapevolezze non scontate o stereotipate tra le tante realtà di identità sessuali.

E il cerchio si chiude su una massa di capelli che nasconde il volto e il fumetto: HELP ME!

A2. INQUIETANTI SORRISI

L’imperativo che guida la costruzione del collage è un amaro e ironico richiamo alla responsabilità: stiamo chiusi in casa, con Enzo Miccio (personaggio televisivo).

A destra si esibisce un corpo snello, provocatorio e dinamico, di una cantante rock, disegnato dal ritmo di una musica scatenata; spiazza, in questa figura, il volto, segnato da una enorme bocca sorridente ma con denti irregolari di anziano, una fitta di inquietudine.

Una fitta di inquietudine che pervade i tanti volti dispersi sul fondo, tutti sorridenti, campionario della vasta umanità che ci circonda, e modelli di attività desiderate, oggi da reprimere.

A3. DISORIENTAMENTI

Voglia di trasgredire dalla silhouette capovolta di diavoletto.

Senso di annullamento e di censura nello studio di volti negati, nei “sensi” cancellati, nell’assenza di comunicazione, nello sguardo spaventato volto alle spalle, senza risposta.

A4. ATTERRITA …. cara mamma

Il corpo diventa dimora di un volto sgomento; il vezzoso volto che lo sovrasta ha perso gli occhi, non vuole vedere, ha le labbra cucite, non può parlare; accanto un viso pop, ironico, disorientato; spaesato, di fronte ai colori dell’Italia proiettati su un palazzo storico spaccato al centro da una prospettiva vertiginosa; incredulità e stupore nelle sagome di uomo con grandi orecchini di donna e di donna con abbigliamento maschile e mascherina, attenzione, difesa.

L’icona dell’occhio, col cuore nella pupilla, tra due mani tinte dai colori di una tavolozza, cerca l’amore, la relazione, il contatto, cerca quell’esperienza fisica che ci è negata, oggi.

Sullo sfondo un elenco di brevi poesie, il cui incipit è “….. cara mamma”….

  A5. INTRECCI DI ETA’

Gioco di ‘controscambio’ tra fasi diverse dell’età sui corpi femminili, impaginato con ironia, modalità radicata nell’immaginario dei ragazzi di oggi.

Può essere definita un’espressione dell’estetica contemporanea pop, che si alimenta dalla miriade di immagini simili che popolano i social giovanili, ma che comunque descrive i pensieri che abitano I nostri adolescenti.

Un ‘medium’ che, in questo lavoro, vuole narrare le fasi della vita di una donna, con sguardo divertito, scherzoso, forse scelto per esorcizzare l’inquietudine che in parte traspare dal bel volto della donna matura, sfregiato qua e là da macchie e cancellazioni.

  A6. INTRECCI DI GENERI

È un motivo che troviamo in alcuni lavori: corpi che propongono giochi di travestimento, che possono voler essere provocazione, ironia, volontà di ridicolizzare gli stereotipi di genere.

Indubbiamente, oltre a ciò, l’immagine si accompagna ad una reazione di spaesamento, non riconoscendo un modello di genere ‘legittimato’ dalla nostra cultura: ‘spaesamento’ è uno stato d’animo oggi diffuso di fronte all’emergenza cui siamo costretti.

E forse emerge anche una maggiore consapevolezza in questa generazione sulle tematiche legate ai diversi orientamenti di genere; riflessione che documenta un atteggiamento di accoglienza e di empatia nei confronti delle diverse identità.

A7. IL FUTURO COMINCIA ORA

Sguardo disincantato, sconsolato e nostalgico di un passato che occorre abbandonare e consapevolezza che il futuro si costruisce ora.

A partire dalla costruzione, non ancora definita, della propria immagine (ritagli di corpi sparsi, diversi, maschili e femminili, amati e odiati), necessario rito di passaggio che il silenzio, la solitudine e le urgenze della condizione odierna costringono ad affrontare.

A8. SPICCARE IL VOLO

Sogno ad occhi aperti di felicità, di movimento a passo di danza, desiderio di essere cullati da un’onda di mare estivo; voglia di spiccare un volo in compagnia ad uno stormo di uccelli che guidano leggeri e spensierati il percorso desiderato di libertà.

B. VITA E SCIENZA

B1. NOTIZIE DALL’INTERNO

Un disegno anatomico di un corpo a mezzo busto propone un punto di vista particolare, dall’interno.

Come in una radiografia leggiamo la discesa inesorabile, dalla bocca agli organi vitali, di qualcosa di invisibile, scandita da numeri progressivi.

La ragione e il pensiero sono imbrigliati in un labirinto nero, congelato, pare senza via d’uscita.

Nell’addome, un uomo dal turbante giallo, con un corpicino infantile accartocciato in posizione fetale, si aggrappa desolato al cuore, con una grande mano e si culla.

Ma il n. 4 dov’è?

B2. VITA/MORTE

Desiderio di vita, di energia, corpo che si eleva ed inarca in un movimento di danza, al ritmo della musica, nel caldo dell’estate. Sogno di libertà e felicità.

Un corpo “incarnato” nella figura di un Killer assassino ode la supplica del mondo animale che urla di essere lasciato in pace, in vita: riflessione profonda sull’urgenza di rispettare gli animali, sul significato della scelta vegetariana e anche appello alla riflessione sulle terribili conseguenze che la diffusione di un virus, passato dalle carni di un animale, come il pipistrello, all’uomo, può causare.

C. FRAMMENTI D’ARTE NARRANO

C1. … E TUTTO, QUANDO? E PERCHE’?

Come di fronte allo scorrere di fotogrammi di pellicola cinematografia, a sinistra un film di Alberto Sordi, si accalcano immagini che emergono dalla memoria, da una cultura tutta italiana, dall’esperienza e dall’oggi.

Prepotente è la supplica di aiuto urlata dagli occhi del volto di Laocoonte, come carica di sgomento è la sorpresa dei guardiani del sepolcro, nella centrale Resurrezione di Cristo di Raffaello, sfregiata al centro da una immensa bocca appena sorridente; un frammento di una Madonna Rinascimentale sta serenamente giocando con il Bambino; a sinistra una sforbiciata figura di santa osserva con grandi occhi, tesa, il mondo attorno a sé.

Tutt’intorno volti di uomini e donne qualunque, di ogni età, le cui bocche sono coperte o deformate in sorrisi strazianti: bocche che non riescono a trovare parole possibili.

Un uomo e una donna, abbracciati, su campo giallo si interrogano: … e tutto, quando? E perché?

C2: FIGURE DALL’ARTE, IRONIA E GIOCO

Un tessuto d’immagini ricco di citazioni, di frammenti colti dalla storia dell’arte e assemblati giocando con suggestioni dadaiste.

La condizione contemporanea si intreccia con rimandi colti e fumettistici raccontando un vissuto ambivalente, di percezione del pericolo (lo scheletro Covid nel labirinto di ferro della Tour Eiffel), del bisogno di vincerlo (Batman con la mascherina rapito nella vertigine del cielo barocco di Pietro da Cortona).

Con la desolante scarnificazione scheletrica dialogano due esuberanti nudi sensuali femminili, a loro volta spiazzanti per i volti che esibiscono…. Immagini curiose, figlie dei ‘meme’ che popolano i social, qui rielaborate con riferimenti alti.

Ciliegina sulla torta: la deificazione della carta igienica, con un’operazione tutta pop: dissacrazione della Madonna dell’uovo di Piero della Francesca, legittima, nell’epoca dell’isolamento da coronavirus.

C3. UN MONDO DI AMAZZONI

Volti, di donne, popolano l’immaginario della simpatica testolina in ‘multicolor’ alla Andy Warhol, in un elegante profilo di dama del Quattrocento; volti femminili di varie età, attorno alla ‘Muta’ di Raffaello: muta per caso? Muta per isolamento?

Del corpo si seleziona, nella composizione, la testa; della testa, il volto; i volti ci hanno sopraffatto negli ultimi tempi, bombardati da selfie in ogni dove, dai diversi luoghi frequentati: passato recente, poco distante dall’oggi eppure così lontano dal nostro odierno e isolato e statico vivere quotidiano.

C4. UNA VENERE CONTEMPORANEA

Da un lattiginoso fondo reso tridimensionale e decorativo dalle forme circolari della carta dello scottex emerge una figura femminile che assomma contemporaneamente evocazioni classiche, nel nudo proporzionato del corpo, il racconto di un momento di vita quotidiana, nel pensiero assorto e nel gesto di spontanea raccolta dei capelli, e la resa della sacralità di un’icona per l’essenzialità delle linee e l’evocazione di un fondo dorato, col tempo, perso.

C5. INTORNO A LEONARDO

Celebrazione del genio leonardesco e iniziative a lui dedicate: la pagina di giornale è sfondo per una elegante figura femminile, da magazine di moda, che avanza incontro a noi decisa e sicura.

Ci attraggono il suo portamento, i tacchi a spillo e le gambe snelle, il tubino nero, ma le mani sono nascoste da guanti di frammenti di giornale, e il volto che ci appare tra lunghi capelli biondi è l’autoritratto anziano di Leonardo……

C6. LA DANZA DELLA VITA

Nell’epoca simbolista, a cavallo del ‘900, era frequente trovare quadri di riflessione sulle età della vita.

La danza, come allegoria di un cammino, era la figura ad esempio scelta da Munch per raccontare le tre età della donna.

Un corpo femminile in tutù, con un fisico acerbo, quasi anoressico, anche un po’ trasandato, porta un volto di donna più che matura, sorridente e sicura, il cui collo tradisce la non giovane età.

La donna gioca con il travestimento di bambina, anche per la barchetta di carta sulla testa e la pioggia di coriandoloni che la circonda.

Si cerca un sorriso creando travestimenti paradossali; forse un tentativo di esorcizzare le inquietudini dell’oggi.

C7. ASPETTANDO

Seduta, fuma: il corpo della donna si impone con una femminilità trasandata, la veste rosa e piegata in panneggi arabescati, un trucco forzato e capelli scomposti.

Un segno grafico netto e grottesco che rimanda alle opere di Otto Dix e alle atmosfere dei quadri della Nuova Oggettività del primo dopoguerra.

Avvolta da una poltrona nera la cui forma, quasi organica, evoca un pericoloso essere aggressivo: attende, in allarme.

Siamo tutti noi, in questi giorni, nelle nostre case, in attesa che una soluzione si materializzi; la pagina di giornale prefigura una via d’uscita citando i test per la ricerca degli anticorpi al Covid 19.

C8.  FLORA ALL’EPOCA DEL COVID 19

Una figura umana avanza con determinazione in un rassicurante e intenso campo blu, scrutando l’intorno con grandi occhi all’erta…

Corpo umano, bacheca con parole di pensieri e desideri, di valori, ma anche bisogni, anche una preghiera a “Cristo”.

La figura evoca una “Flora” che avanzando sparge, al posto dei fiori, caratteri tipografici che disegnano la parola SENTIMENTO, testimonianza di stati d’animo odierni sopraffatti da emozioni.

Ivetta Galli

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